28.10.18

ORA INNATURALE



di Gianni Lannes

Convenzione contro natura? Fa bene, fa male l'alterazione dei bioritmi umani per mero lucro? Dall’ora legale all’ora solare e viceversa. Stanotte le lancette dell’orologio in Europa sono tornate indietro di un’ora in base alla direttiva 2000/84/CE datata 19 gennaio 2001. Nel febbraio 2018 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in cui invita la Commissione a condurre una valutazione approfondita della direttiva e, se necessario, a presentare una proposta per la sua revisione. Al contempo la risoluzione ribadisce paradossalmente che “è fondamentale mantenere un regime orario uniforme a livello dell'UE anche una volta interrotto il cambiamento semestrale dell'ora”.

L’unica finalità ufficiale è di natura economica, non ecologica: 

«Poiché gli Stati membri applicano disposizioni relative all'ora legale, è importante per il funzionamento del mercato interno continuare a fissare una data e un'ora comuni per l'inizio e la fine del periodo di ora legale, valide nella Comunità… Il buon funzionamento di alcuni settori, non soltanto quello dei trasporti e delle comunicazioni, ma anche di altri settori industriali, necessita una programmazione stabile a lungo termine. Di conseguenza è opportuno stabilire per una durata non specificata disposizioni relative al periodo dell'ora legale. L'articolo 4 della direttiva 97/44/CE prevede che il Parlamento europeo e il Consiglio adottino, entro il 1o gennaio 2001, il regime applicabile a decorrere dal 2002… Mercato interno: Ad oggi vi sono elementi certi solo riguardo a un punto: consentire modifiche di orario non coordinate tra Stati membri nuocerebbe al mercato interno, causando costi più elevati per il commercio transfrontaliero, disagi nel settore dei trasporti, delle comunicazioni e degli spostamenti personali e un calo di produttività nel mercato interno per i beni e i servizi. Energia: Dalle ricerche emerge che i risparmi energetici complessivi dovuti all’ora legale, pur essendo stati una delle principali motivazioni per il regime attuale, sono marginali. Inoltre, i risultati tendono a variare a seconda di fattori quali la collocazione geografica. Salute: Si stima che le disposizioni relative all’ora legale abbiano effetti positivi giacché permettono di fare più attività ricreative all’aperto. D’altro canto, le conclusioni di alcune ricerche cronobiologiche suggeriscono che le ripercussioni a livello del bioritmo umano siano più pesanti di quanto si ritenesse in precedenza. Non vi sono comunque elementi di prova sufficienti per valutare gli effetti globali sulla salute (saldo tra presunti effetti positivi e presunti effetti negativi)».

L'ora convenzionale è il risultato di una sincronizzazione degli orologi in diverse località geografiche all'interno di un fuso orario. Il tempo così impostato viene rapportato per ore o frazioni d'ora al tempo universale. L'ora locale sarebbe tecnicamente diversa in ogni punto del globo terrestre, in quanto riferita alla posizione del sole. Quando l'ora civile convenzionale corrisponde a quella del meridiano che attraversa lo Stato, lasciandolo nel proprio fuso orario naturale, essa prende il nome di ora solare.

Il sociologo Ivan Illich ha evidenziato nel saggio Energie et equité: «la velocità (e il suo complemento necessario: la sete devastatrice di energia delle nazioni industrializzate) è la dimensione critica del rapporto distruttivo che l’uomo moderno instaura sia con la cultura sia con la natura».


Riferimenti: