20.6.18

BAMBINI A PERDERE





di Gianni Lannes


Ecco le voci spezzate di bambini in gabbia derisi dagli agenti di custodia, anzi di segregazione. Non conosciamo il loro nome o il volto. L’unica cosa chiara è la loro paura. Invocano la mamma e il papà, piangono, alcuni sono così disperati ed esili che non riescono quasi a riprendere fiato. La registrazione va avanti 8 minuti e l’ha resa pubblica il sito di giornalismo investigativo Propublica. Sono i bimbi che al confine fra United States of America e Messico sono stati strappati ai loro genitori dai gendarmi planetari. Gli adulti infatti sono stati rimandati indietro in base alla politica totalitaria di Trump. La disperazione di 2.300 pargoli arrestati negli Stati Uniti d’America per ordine dell’inquilino della White House dal 19 aprile al 31 maggio scorso. Con quale diritto il governo a stelle e strisce ha sequestrato così tanti bimbi? Perché l’ONU che ha sede a New York, tace?



“Infestare”: è il termine degradante usato adesso dal miliardario zio Sam (già adoperato dai nazisti), al secolo Donald Trump.

La tolleranza zero dei nazifascisti mascherati da populisti, non è una stravaganza in un mondo in cui si chiudono ponti, si blindano frontiere, si alzano muri per sterilizzare l’arrivo dell’altro.

Nel belpaese dove imperversa la barbarie dei razzisti eterodiretti che ignorano l'umanità e perfino il Codice universale del Mare, proprio di chi si è appena affacciato alla vita non si butta via niente. In Italia, infatti, alla data del 30 aprile 2018, secondo l’ultimo rapporto del ministero delle politiche sociali e del lavoro, capeggiato da tale Luigi Di Maio, sono spariti dai centri di cosiddetta "accoglienza", ben 4.413 minori, definiti dalle autorità nostrane “irreperibili”. L’odio etnico su cui soffia il ducetto del Viminale è fortemente alimentato da chi vuole distrarre gli italiani, da chi vuole dividerli; insomma da chi li sta turlupinando agitando fantasmi. A livello istituzionale, socializzare il rancore sociale conduce al razzismo.

Quello degli esodi in atto sul pianeta Terra, è un fenomeno inarrestabile con lo Stato di polizia. Lo attestano una serie di rapporti internazionali. Nell’ultimo, quello di Global Trends, l’UNHCR, l’agenzia ONU per i rifugiati, riporta che nel 2017 68,5 milioni di esseri umani sono stati costretti alla fuga.

Quali sono le cause che hanno spinto a superare terre e mari, attraversare deserti in un viaggio verso l’ignoto? Guerre, violenze, persecuzioni, fame e sete, hanno indotto tanta gente a fuggire. Il ritmo è di una persona sfollata ogni due secondi: sul totale di 16,2 milioni di esseri umani, sono i nuovi rifugiati dello scorso anno, per una media di 44 mila al giorno.. 40 milioni sono invece gli sfollati interni.

Secondo l’UNHCR “i rifugiati che sono fuggiti dai loro paesi per sfuggire ai conflitti e alle persecuzioni rappresentano 25,4 milioni di persone sradicate, un aumento di 2,9 milioni dal 2016”.

Il numero di richiedenti asilo in attesa dello status di rifugiati è di 3,1 milioni alla fine del 2017. La Siria – dove l’Occidente ha scatenato la guerra contro i civili, inclusa l’Italia – è il paese con il più alto numero di profughi interni, seguita dalla Colombia, dal Congo e dall’Afghanistan (un’altra nazione bombardata anche dall’Italia dove sono ancora presenti militari che vestono il tricolore).

Le statistiche sono impietose: la metà dei minori del mondo, più di 1,2 miliardi di bambini, rischiano di morire prima d aver compiuto un lustro.

Tre sono i grandi dispensatori di morte dell’infanzia: povertà economica, guerre e indifferenza generale. Eppure i bambini sono il sale di madre Terra.