BIOGRAFIA

25.11.17

BURIONI: LA CONGIURA DEL CIUCCIO





 
Oggi satira. La burionite è una malattia infettiva? Non è che la Lorenzin confonde ancora batteri e virus saltellanti, inventandosi epidemie inesistenti? Un luminare? Sara mica pompato dal sistema come altri fantocci sulla scena? L'aspirante nobel delle Marche, "mister so tutto dei vaccini" in un concorso a cattedra all'università di Camerino è arrivato appena al settimo posto su 9 concorrenti; e dunque non ha superato l'esame per aggiudicarsi il posto. E si dà pure parecchie arie. Il dottor Fabio Franchi sui vaccini l'ha smontato in pochi secondini.

Paragonare l'uomo all'asino. Insorgo con veemenza: come vi permettete, non meritano tale insulto, gli asini. Equus Asinus: l’asino è classificato nell’ordine dei Perissodattili, nella famiglia degli Equinidi. Tempo fa ho invitato Burioni ad un confronto dialettico: ancora non si è fatto vivo (bontà sua). Non mi sarei mai aspettato che un soggetto della sua statura si abbassasse a scrivere per quelle masse di asini che insulta. Ma allora toglietemi una curiosità: i suoi libri (si fa per dire) li possono leggere solo i camici sbiancati? Quindi la Lorenzin è tagliata fuori?

Uno degli esempi da cui risulta il dilettantismo scientifico di Burioni si trova a pagina 40 del libro: Il Vaccino non è un'opinione; capitolo: Sani, vaccinati, forti e tedeschi. Burioni cita uno studio: Erika von Mutius, et al, Prevalence of asthma and atopy in two areas of West and East Germany, 1994. Lo studio confronta due gruppi di alunni di scuole elementari, una in Germania Ovest e l'altra in Germania Est (exDDR), dopo la riunificazione. Lo studio ha rilevato che l'incidenza di allergie nei bambini della scuola elementare in Germania Ovest era molto più alta che nei bambini nella scuola dell'Est. La presunta logica di Burioni è che, dato che la ex-DDR, essendo una dittatura, implementava una politica di vaccinazioni forzate (ne avevano 6), mentre nella Germania occidentale erano facoltative, lo studio dimostra che non è vero che le vaccinazioni causano allergie, eccetera. Con incredibile superficialità, per Burioni questa è la dimostrazione della tesi che le vaccinazioni non causano allergie, punto e basta. Quando però si esamina quello studio, e la situazione reale della Germania di quei tempi più nei dettagli, ecco che casca l'asino.

La supponenza è sempre sintomo di ignoranza. Della serie: analfabetismo funzionale o di ritorno. Si può sempre essere ignoranti anche se in possesso di più lauree. Avere un titolo di studio diverso da quello medico non vuol dire essere dementi, e non essere in grado di capire le cose che si leggono anche se da neofiti.

Parlare con Burioni di vaccini sarebbe come chiedere all'oste: scusi, il vino è buono? Gli anticorpi monoclonali saranno la base per i vaccini del futuro. Basta chiedere alla Pomona dei brevetti burionali.

Comunque, la comunità scientifica pro-vaccini si rifiuta di portare avanti uno studio serio e super partes che confronti lo stato di salute a lungo termine delle persone vaccinate con quelle non vaccinate. Hanno forse paura dei risultati?

In un vecchio film Paolo Villaggio, ragioniere, è tormentato dal principale, un bauscia che esordisce sempre chiedendogli “chi è il più cretino tra me e lei?”. Il tenore de “La congiura dei somari” è simile. Non è solo questione di competenze (né tantomeno di fantomatici saperi sapienziali); ma anche di interessi e di onestà. Villaggio-ragioniere avrebbe dovuto rispondere “chi è più ladro tra me e lei?”. Invece in questo caso non bisogna cadere nella provocazione di chi dà dell’asino presuntuoso e intruppato, perché non va mai dimenticato che in effetti su argomenti medici le competenze tecniche, non sufficienti da sole, sono necessarie; e perché chi ha preparato la padella delle iniezioni obbligatorie ha interesse a spingere i recalcitranti nella brace della “libertà di scelta”, una fiaba ideologica che, data la delicatezza psicologica e la complessità tecnica dei temi medici, e dati i miliardi investiti in disinformazione e propaganda, va a favore del business e a danno della salute ancora di più delle cure imposte. La soluzione è darsi governanti adeguati e onesti, che controllino il business invece di servirlo; e che diano direttive affidabili avvalendosi di consulenti “a doppia forza”, sia competenti sia onesti.

Scherzi a parte. Io so di non sapere. La nostra conoscenza del mondo e di noi stessi è ancora estremamente limitata. Dietro i fatti, gli avvenimenti e le apparenze c’è una verità che sfugge alla rete dei nostri sensi, ai criteri della nostra minuscola scienza e della nostra striminzita ragione.

I tre principali quesiti a cui la scienza non sa ancora rispondere con precisione sono: la nascita dell’universo; il passaggio da materia inanimata a materia animata, ovvero la nascita della vita nel cosmo; il passaggio dall’animale all’essere umano, vale a dire la nascita della razionalità e della coscienza. La storia della scienza è tutta una sequela di verità che si dimostrano presto errori alla luce di nuovi fatti e di nuove verità.

Quanto alla medicina non è proprio una scienza ma piuttosto scientismo, dunque non può avere pretese coercitive sulla vita, soprattutto quando il mercato e il lucro economico sono tutto quel che conta e l’unica moralità è dettata dal profitto speculativo.

I fatti e non le mere opinioni, non sono mai tutta la verità, al di là di essi c’è un altro livello di realtà. La nostra conoscenza del mondo è ancora molto limitata. E’ imbarazzante per gli scientisti tuttologi, in realtà nulla saccenti alla ribalta dei mass media, non sapere un bel niente e tacciare il prossimo con l'etichetta di complottismo.  

L’universo che noi vediamo, a occhio nudo, o con gli strumenti di cui disponiamo, è solo il 5 per cento del totale; il resto è fatto di forme di materia ed energia sconosciute. Di tale preponderante frazione, il 25 per cento è appunto materia che non interagisce con i nostri strumenti, e quindi ne deduciamo l’esistenza, ad esempio, dagli effetti gravitazionali esercitati sul moto delle galassie. Non essendo costituita da nessuna delle 17 particelle elementari osservate finora, è stata definita dagli scienziati materia oscura.
Uno dei falsi miti del tempo corrente è lo scientismo, ovvero l’illusione di poter conoscere la realtà nelle sue varie forme, servendosi esclusivamente della scienza moderna, nonché di risolvere ogni problema umano grazie ad essa e alle sue applicazioni tecniche. Lo scientismo si basa su due postulati: che la sola realtà sia quella misurabile e quantificabile, e che il progresso della conoscenza scientifica e della tecnologia liberi l’umanità dalle tenebre. 

Morale: l’intelligenza non è direttamente proporzionale al numero di lauree. Similmente non è certo la lettura di qualche libro che fa il medico o lo scienziato. E neanche il fatto che sia stato scritto, direi, è prova delle fondatezza delle tesi che vi sono esposte. Non è il fatto di aver letto o imparato a memoria qualche volume che fa di un uomo un medico o uno scienziato, neanche le migliaia di libri scritti e riscritti per supportare la pratica delle vaccinazioni, è prova della fondatezza delle tesi che vi sono esposte.

In ogni caso, il caro dottor Shoenfeld prende il professor Burioni e lo mette nel taschino. Yehuda Shoenfeld: citazioni = 76202 Indice H = 117 i10-index = 1134. Roberto Burioni: citazioni = 2516 Indice H = 27 i10-index = 60. L'indice H o indice di Hirsch (a volte, in inglese, H-index), è un criterio per quantificare la prolificità e l'impatto scientifico di un autore, basandosi sia sul numero delle pubblicazioni, sia sul numero di citazioni ricevute; l'i10-index (detto anche H-10) indica il numero di pubblicazioni accademiche che un autore ha scritto e che hanno ricevuto almeno dieci citazioni. Yehuda Shoenfeld è indicato anche come il “Padrino del Autoimmunologia”. Il clinico israeliano ha dedicato oltre trent’anni allo studio del sistema immunitario umano. È autore di innumerevoli studi alcuni dei quali sono pietre miliari per la pratica clinica.  

Esiste un abisso tra la "sedicente" e autoreferenziale comunità scientifica che produce "verità" inoppugnabili (anche se temporaneamente) e il mondo degli operatori che devono mettere in pratica una certa disciplina. Ci si deve fidare, non c'è altro modo se uno vuole continuare a lavorare. Questi produttori di scienza sono diventati come una setta che orientano il sapere verso precise acquisizioni e cercano di bloccare qualsiasi altra strada alternativa. Essi si controllano da soli e si sono creati un ecosistema competitivo in cui lottano furiosamente per conquistarsi la palma d'oro delle pubblicazioni. Basta leggere il libro "Effetti Collaterali " di Ben Goldacre per rendersi conto che quasi tutto il mondo della ricerca (almeno quello milionario dei grossi trials) è mosso da intenzioni che nulla hanno in comune con l'interesse della salute collettiva e con il bene dei malati. Allora si capisce perché la gente non avverte più quel senso di reverente rispetto che si aveva verso gli uomini di scienza e verso i medici.  

“Il sistema attuale per far fronte alle malattie infettive emergenti è obsoleto e comporta uno spreco di risorse umane ed economiche” a dichiararlo è Rino Rappuoli chief scientist della GlaxoSmithKline Vaccines, uno dei più autorevoli esperti in materia che ad AboutPharma ha raccontato quali sono le falle dell’approccio attuale e quali le possibili soluzioni. A iniziare da vaccini smart creati grazie alla biologia sintetica e anticorpi monoclonali.

Quanto alla medicina, ripeto, non è una scienza ma piuttosto scientismo allo stato brado, dunque non può avere pretese coercitive sulla vita, soprattutto quando il mercato e il lucro economico sono tutto quel che conta, e l’unica moralità è dettata dal profitto speculativo.


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