29.10.17

DANNEGGIATI DAI VACCINI IN ITALIA




di Gianni Lannes

Morti e malati ma ancora fantasmi. Quanti sono effettivamente? La corte costituzionale ha descritto i danneggiati da vaccino «come coloro che vanno in guerra e sacrificano la loro vita per il bene della popolazione».  



Nel 2013 l'onorevole Burtone chiese di istituire una "giornata in memoria delle vittime". La legge, mai discussa, è stata ritirata appena un mese prima che fosse approvato il famigerato decreto legge 73 (7 giugno 2017) emanato da Mattarella con la firma di miss Bugiardina e della fondazione Glaxo dove sedeva Raniero Guerra (direttore generale del ministero della salute). 

Per la cronaca documentata: la fondazione Open direttamente riconducibile a Matteo Renzi ha incassato 4 milioni di euro. Ho interpellato Renzi il 3 luglio scorso per sapere chi gli avesse dato tutti quei soldi e per quale ragione, ma a tutt'oggi non ho avuto alcuna risposta.

E c'è chi come il ministro Pinotti ha dichiarato, interrogata dai colleghi parlamentari che "non esiste allo stato, anche per i vaccini, la garanzia assoluta che siano innocui".  





Dunque di recente, il 3 maggio 2017, un parlamentare del partito democratico, tale Giovanni Burtone, ha improvvisamente ritirato una proposta di legge tesa ad istituire una giornata di commemorazione delle vittime da vaccini. Nella precedente legislatura una simile richiesta era stata avanzata anche da un sottosegretario alla Salute, il senatore del Pdl Cesare Cursi. Nella proposta è indicata la data della Giornata, ossia il 29 ottobre, e soprattutto le motivazioni. Scrive Burtone nella proposta di legge a proposito di quelle che lui definisce nel testo come "vittime delle vaccinazioni obbligatorie:

«Non dimentichiamo che queste vittime sono state o sono nella maggior parte dei casi bambini, «usati legittimamente» per preservare la salute della collettività. Sono vittime le cui famiglie sono state tenute all'oscuro del rischio reale in cui i loro cari sarebbero incorsi. Sono cittadini ai quali il diritto ad avere una vita normale è stato negato per tutelare il bene supremo della salute».

Giovanni Burtone è un medico chirurgo, di professione medico legale. E’ anche deputato del Partito Democratico. Il 21 maggio 2013, a legislatura appena iniziata, deposita a sua firma un progetto di legge che prevede l’istituzione della “Giornata nazionale in ricordo delle vittime dei vaccini”. 

“I vaccini non fanno male e neppure vittime, chi lo dice è uno spergiuro populista”: è la linea del partito di Renzi. Il Piddì soffre evidentemente di amnesie selettive: nella sua proposta Burtone fa riferimento vittime «le cui famiglie sono state tenute all’oscuro del rischio reale in cui i loro cari sarebbero incorsi. Sono cittadini ai quali il diritto ad avere una vita normale è stato negato per tutelare il bene supremo della salute». Per il deputato dem, la colpa “è da ricercare in chi ha compiuto una valutazione degli interessi collettivi al limite di quelle che sono state denominate le scelte tragiche del diritto”. Cosa è successo tra il 21 maggio 2013 e il 3 maggio 2017 per arrivare a ritirare il testo?

Ai politicanti analfabeti, ai medici venduti e a quelli che fingono di combattere contro queste deriva totalitaria però si dichiarano favorevoli alle vaccinazioni, bisogna ricordare che da noi sono in vigore ben due norme che riconoscono i danni causati dai vaccini: la legge 210 del 1992 e la legge 229 del 2005, di cui fa menzione in alcuni pronunciamenti anche la Consulta. E lo Stato tricolore paga i risarcimenti economici, sia pure miseri. D'altronde, ci sono avvocati ed associazioni che hanno fatto addirittura fortuna su queste disgrazie programmate.

Le autorità e gli esperti di regime assicurano che tutti i vaccini sono sicuri al 100 per cento. Se ci fosse un briciolo di onestà morale si direbbe che ogni singolo vaccino può avere un rischio che andrebbe ponderato caso per caso e che la loro utilità non è assoluta ma relativa. I vaccini non sono affatto innocui. Hanno una loro casistica di effetti collaterali e reazioni avverse di varia gravità.

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