19.7.17

VACCINI: SOLDI PUBBLICI ITALIANI ALLE MULTINAZIONALI STRANIERE





Non solo il denaro delle tasse alle banche ma perfino alle corporations di pig pharma. Chi l’avrebbe mai detto o pensato? Tutto ha inizio l’8 maggio dell’anno 2007 - grazie agli accordi di Lisbona - quando l’allora ministro della salute Livia Turco firma il decreto interministeriale (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 ottobre 2007).

Grazie alla legge 266 del 2005 (articolo 1, commi 313-316) a partire dal 2006 sono stati stanziati ben 100 milioni di euro da elargire alle aziende di pig pharma presenti in Italia, in base a deliberazioni del consiglio d’amministrazione dell’Aifa in macroscopico conflitto di interesse ieri come oggi. Ovviamente l'inglese Glaxo è quella che ha accaparrato più soldi di tutti, unitamente alla Novartis. Della serie comparaggio all'inverso. Anche il presidente della regione Puglia, tale Nichi Vendola (sotto processo a Taranto per l'inquinamento Ilva), dopo aver infruttosamente tentato di elargire 210 milioni di euro a don Verzè del famigerato San Raffaele (operazione che ho contribuito ad arrestare), ha donato quattrini dei cittadini a Sanofi Aventis e Merck.




C’è poi da non dimenticare la truffa perpetrata dalla Novartis (che in seguito ha ceduto il ramo vaccini alla Glaxo Smith Kline con la benedizione di Matteo Renzi - previo licenziamento di lavoratori - a carico dell’ignaro contribuente italiano, avallata come sempre dal governo italidiota. 

Peraltro, in seguito alla diffusione, su scala mondiale, dell’influenza “A” (virus H1N1) ed ai ripetuti allarmi su una possibile pandemia lanciati dall’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), il 21 agosto 2009 il Ministero della salute ha sottoscritto un contratto con la casa farmaceutica Novartis per l'acquisto diretto di 24 milioni di dosi di vaccino del virus H1N1, per un importo pari a 184 milioni di euro. Nel contratto stipulato fra ministero della salute e l’azienda Novartis sono presenti clausole che salvaguardano quasi esclusivamente la casa farmaceutica: a partire dalla possibilità, per l’azienda Novartis, di non rispettare la data di consegna dei vaccini senza l’applicazione di alcuna penalità, dalla non responsabilità dell’azienda rispetto ad eventuali danni alla salute causati dal vaccino stesso, dalla tipologia di confezionamento delle dosi a completa discrezione della casa farmaceutica e dall’obbligo dello Stato a pagare comunque le dosi commissionate e non ritirate. Il 13 gennaio 2010 l’azienda Novartis ha annunciato l’avvio di un piano di riorganizzazione della propria area commerciale per far fronte, come riportato da organi di informazione, «al processo di cambiamento nella struttura del sistema sanitario in atto in Italia, che comporta una sempre maggiore centralizzazione amministrativa a livello regionale e non di singola Azienda Sanitaria Locale, oltre al conseguente e progressivo ridimensionamento delle attività di informazione scientifica». Tale ridimensionamento prevedeva inizialmente la procedura di mobilità per 24 dipendenti della sede toscana, di cui 20 informatori scientifici del farmaco (su un totale di 27) e 4 lavoratori dell’area commerciale. Secondo un comunicato stampa dell’azienda Novartis del 20 gennaio 2010, «le ragioni del ridimensionamento derivano dal radicale mutamento dello scenario di riferimento relativo al mercato dei vaccini e non sono in alcun modo correlate all’accordo di fornitura di vaccino pandemico attualmente in corso tra Novartis Vaccines and Diagnostics ed il Ministero della salute (…)». Tali dichiarazioni appaiono facilmente contestabili alla luce dei fatti riportati che dimostrano, senza possibilità di smentita, come l’azienda Novartis, in seguito al contratto stipulato con il ministero della salute, abbia diritto ad un corrispettivo di ben 184 milioni di euro, oltre ad essere sottoscrittrice di una serie di clausole quasi esclusivamente a favore dell’azienda che hanno azzerato di fatto il rischio d’impresa. Questa ristrutturazione aziendale non trova pertanto alcun tipo di giustificazione.
 
Incurante dei licenziamenti soprattutto di Glaxo e Novartis in Italia, «Il Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco dopo attenta valutazione ha approvato oggi 60 Accordi di programma che consentiranno alle Aziende farmaceutiche selezionate di ricevere un finanziamento complessivamente ammontante a 100 milioni di euro corrispondente al 10% degli investimenti in ricerca e sviluppo e attività di produzione che intendono realizzare sul territorio nazionale (oltre un miliardo di euro). Dei 60 progetti approvati, sui 141 presentati per avere accesso agli incentivi, 10 (17% del totale), sono relativi ai siti di produzione dei medicinali, 33 (55% del totale) alla ricerca preclinica e 17 (28% del totale) a sperimentazioni cliniche di fase I e II. La selezione è stata operata da una Commissione multidisciplinare nominata dall’Aifa che ha operato mediante una serie integrata di indicatori per valutare sia le ricadute in termini di salute e i vantaggi per il Servizio Sanitario Nazionale sia i fattori di ordine economico-industriale. Inoltre, per non penalizzare proposte di elevato valore tecnologico provenienti da imprese medio-piccole tutti i parametri sono stati indicizzati per milione di euro di incentivo richiesto».

riferimenti

































http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/economia/2015/9-marzo-2015/tagli-glaxo-60-lavoratori-mobilita-2301086359142.shtml

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/12/incredibile-lagenzia-italiana-del.html 

http://corrieredelveneto.corriere.it/fotogallery/2016/09/renzi_glaxo/renzi-glaxo-italia-40-240934012905.shtml 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/07/vaccinazione-dittatoriale-domande.html 

1 commento:

  1. Buongiorno signor Lannes, da studente quasi neolaureato, vorrei dire che non mi preoccuperei del fatto che i ministri non siano laureati, ma piuttosto che siano desti.
    Ad ogni modo le persone uscite dall università aspirano a lavorare per i grandi gruppi...questo è quello che ho constatato di persona..
    Complimenti e grazie !

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