18.3.17

ILARIA ALPI E MIRAN HROVATIN: UCCISI DAL SISMI

Ilaria Alpi e MIran Hrovatin - foto Raffaele Ciriello

di Gianni Lannes

E’ impossibile dimenticare due amici ammazzati. E’ un dovere morale ineludibile non mollare il caso, anche se ormai ho smesso di praticare il giornalismo investigativo. Correva l’anno 1994 quando il 20 marzo a Mogadiscio in Somalia, assassini prezzolati dal servizio segreto militare italiano, trucidavano la giornalista del tg3 ed il videoperatore indipendente. 

Ilaria quella sera avrebbe dato in diretta televisiva una notizia bomba: il coinvolgimento dello Stato italiano nel traffico di armi e rifiuti pericolosi, nonché lo sperpero di denaro pubblico: ben 1.400 miliardi di lire. Probabilmente, anzi sicuramente il 27 marzo del '94 l'incandidabile Silvio Berlusconi non sarebbe stato votato in massa per andare a Palazzo Chigi, grazie anche all'inciucio con il centro-sinistra.

La magistratura italiana non è stata in grado di scoprire la verità che ancora oggi, nonostante i depistaggi ricorrenti, i segreti di Stato e le menzogne istituzionali, è sotto gli occhi di chi vuol vedere. Nel 2001 ne scrissi sul settimanale L'Espresso, e poi nel 2006 sul quotidiano Il Manifesto; da allora non sono mai stato smentito e ho tacitato le menzogne di Carlo Taormina.




La mamma di Ilaria non ha più parole se non per dire: «Mia figlia è stata uccisa senza colpevoli. Mai più dai giudici. Non solo dolore, ma anche l’umiliazione di formali ossequi». E’ la delusione verso una “giustizia” che non è riuscita a punire i colpevoli. Luciana Alpi chiude così il discorso: «Ho deciso di astenermi dal frequentare uffici giudiziari e promuovere nuove iniziative. Non verrà però meno la mia vigilanza contro ogni altri tentativo di occultamento». Per anni Luciana e suo marito Giorgio (scomparso nel 2010) hanno speso la vita a inseguire inquirenti e investigatori perché fosse fatta luce sull’omicidio della giovane figlia. Un innocente, Hasci Omar Hassan è rimasto in prigione per 16 anni. Il processo di revisione a Perugia è finito con l’assoluzione del somalo. Dolore su dolore per Luciana che non ha mai creduto nella colpevolezza di Hassan. «Volevano darmi un colpevole - disse - ma io volevo un colpevole». Dove cercare? Semplice: nelle pieghe dello Stato tricolore.

Non a caso il governo italiano (Berlusconi) non ha mai dato una risposta all'interrogazione parlamentare 4/13107 del 6 settembre 2011:







riferimenti:

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=ilaria+alpi 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2015/03/ilaria-alpi-e-gianni-lannes.html  

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=volpe+132 

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