1.8.16

ANCORA E PIU' “TRIVELLE” NEI MARI D’ITALIA

Mare Adriatico - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)



di Gianni Lannes

L’elenco ufficiale dei titoli minerari vigenti al 30 giugno 2016 attesta senza equivoci:
«IDROCARBURI
Permessi di Ricerca in terraferma (80)
Permessi di Ricerca nel sottofondo marino (22)
Concessioni di Coltivazione in terraferma (119)
Concessioni di Coltivazione nel sottofondo marino (69)
Concessioni di Stoccaggio in terraferma (15)
Regione Sicilia
Permessi di Ricerca (7)
Concessioni di Coltivazione (14)
RISORSE GEOTERMICHE
Permessi di Ricerca in terraferma (36)
Concessioni di Coltivazione in terraferma (11)».

 
In sostanza, sono interessati allo sfruttamento i litorali da Trieste a Crotone, dalla Sicilia alla Sardegna. La mappa Infield è a dir poco eloquente. 

Gargano (dicembre 2009): uno dei 7 capodogli uccisi grazie allo sfruttamento dell'Adriatico - foto Gianni Lannes - (tutti i diritti riservati)
 

Nell’ultimo bollettino del mare emesso dal Mise si legge:
 
«La Croazia, nell’Aprile del 2014, ha ufficialmente aperto i termini della procedura per l’assegnazione delle licenze per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel Mare Adriatico. Il bando ha messo a gara licenze per 29 blocchi con dimensioni tra i 1.000 e i 1.600 km2, di cui 8 situati nell’Adriatico settentrionale e 21 in quello centrale e meridionale. Nello stesso documento si prevede che i permessi per l’esplorazione saranno validi per 5 anni con possibilità di proroga di un anno, mentre la concessione per lo sviluppo sarà di 25 anni. La gara ha destato l’interesse di circa 40 compagnie internazionali, comprese l'Exxon Mobil, la Shell e anche l'Eni, ma le offerte ricevute risultano per un totale di 6 aziende in 15 aree di ricerca. La commissione di esperti guidata dal Ministro dell'Economia Ivan Vrdolja ha valutato positivamente tali offerte per 10 aree di esplorazione, che sono state concesse alle aziende Marathon Oil, OMV, ENI, Medoilgas e INA. Il consorzio composto da Marathon Oil e OMV ha ricevuto un permesso per l'esplorazione e lo sfruttamento di idrocarburi in 7 blocchi nelle aree: n. 8 nel Nord Adriatico, nn. 10, 11 e 23 nell'Adriatico Centrale, nn. 27 e 28 nell'Adriatico Meridionale.
Il consorzio composto da ENI e MedOilGas ha ricevuto il permesso per l'esplorazione e lo sfruttamento di idrocarburi nella zona di ricerca n. 9 dell'Adriatico centrale, mentre alla croata INA - Industrija Nafte dd è stata concessa una licenza per l'esplorazione e lo sfruttamento di idrocarburi in due aree di esplorazione, la n. 25 e la n. 26 nell'Adriatico Meridionale.
L’Italia e la Croazia già collaborano tramite un “Technical Agreement” tra le Amministrazioni dei rispettivi Governi, stipulato in data 1/07/2006, per la produzione congiunta del giacimento Annamaria, a cavallo della linea di delimitazione delle rispettive piattaforme, nella concessione A.C 11 AG assegnata alla società ENI».

Chi controlla i controllori che hanno svenduto per pochi spiccioli l'integrità ambientale dei mari italiani?











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