19.1.16

PUGLIA: L’ELDORADO DELL’ECOMAFIA DI STATO. GRAZIE EMILIANO!




di Gianni Lannes

«Finché sarò io presidente non bucheranno la Puglia alla ricerca di petrolio. E’ contrastante con ciò che stiamo facendo o abbiamo fatto negli ultimi 20 anni. Abbiamo promosso la Puglia individuata come regione più bella del mondo dal National Geographic, stiamo investendo in natura, depurazione, acque, decarbonizzazione. Tutto in coerenza». Parole pronunciate da Michele Emiliano a Manfredonia il 18 gennaio 2016, durante un incontro pubblico, riprese e pubblicate dal quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno. Nello stesso giorno il ministero dell’ambiente ha rilasciato altre due valutazioni di impatto ambientale positive, che preludono al rilascio di nuove autorizzazioni per prospezioni di idrocarburi in mare, nel Salento, tra Porto Cesareo e Santa Maria di Leuca. Anche i sedicenti ambientalisti del movimento locale "no triv" non vedono la realtà. Per giunta, questi spuntati dal nulla vantano zero credibilità in ecologia.

concessioni idrocarburi nella provincia di Foggia

Scherzi a parte. Quanto alla terraferma, proprio il governo della regione Puglia, dal 2005 al 2014, ossia sotto Vendola con il sostegno del Piddì, ha rilasciato numerose autorizzazioni per cercare ed estrarre idrocarburi nella sola provincia di Foggia. Attualmente, le concessioni regionali alle multinazionali dell’oro nero e del gas, unicamente nella Daunia, precisamente dal Tavoliere ai Monti Dauni, ammontano ad una dozzina.

Quanto all’occultamento di rifiuti industriali e scorie nucleari, proprio la Puglia si conferma ai primi posti nella classifica nazionale. Valga per tutti l’inquinamento pervasivo dell’Ilva a Taranto e dell’Enel a Cerano. Per non dire del deposito radioattivo non bonificato ormai da 13 anni della Cemerad a Statte, su cui il primo ministro pro tempore Renzi non risponde agli atti parlamentari. Capitolo a parte le navi e i container di veleni affondati a ridosso della costa pugliese, e delle migliaia di bombe alleate caricate con aggressivi chimici, affondate ad un tiro di schioppo dalla medesima costa e mai recuperate. Vogliamo aggiungere qualcosa a proposito degli inceneritori fuorilegge autorizzati ai prenditori Marcegaglia addirittura con denaro pubblico, e delle straripanti discariche metropolitane a cielo aperto? Oppure vogliamo disquisire della raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani che non decolla con percentuali civili e legali? E dell'amianto neanche monitorato e non bonificato dalla regione anche negli edifici pubblici, a distanza di ben 24 anni dalla promulgazione della legge nazionale 257/1992?

Nessun commento:

Posta un commento

Gradita firma degli utenti.