2.11.15

ARMI USA NELLO SPAZIO PER DOMINARE IL MONDO!

 Pieter Bruegel, “I ciechi” (1568 - Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte). Dal
quadro emana la rassegnazione di un'umanità che ciecamente procede verso
un’abisso...

   di Gianni Lannes

Come in terra così nei cieli: la nocività come strategia globale di dominio. Nello spazio lo zio Sam ha dispiegato sistemi d’arma insospettabili, non convenzionali, e li usa contro l’umanità, mentre mass media e governi telecomandati dalle solite multinazionali, gareggiano a negare l’evidenza. Si tratta di armi elettromagnetiche mascherate dietro facciate pseudo scientifiche (dual use) come HAARP (stazioni fisse e mobili), proibite dalla convenzione Onu, detta Enmod, firmata anche da Washington, entrata in vigore nel 1978.


L’aspetto cruciale dell’american way bellico è interferire - con le buone o preferibilmente le cattive - nelle dinamiche interne di qualsiasi paese del mondo, per imporre l’ordine voluto dalle corporations. L’amministrazione governativa a stelle e strisce ha dispiegato da tempo la nuova politica spaziale degli Stati Uniti d’America.  L'US National Space Policy è il prosieguo degli accordi segreti unilaterali, stipulati con i governanti europei nel 2001 sulla sperimentazione climatica (Berlusconi firmò con Bush a Genova il 19 luglio 2001), messi in pratica dalla NATO. Le cosiddette “scie chimiche (chemtrails è un termine coniato dall’US Air Command, contenuto nei manuali istruttivi dell’aviazione militare a stelle e strisce, a partire dal 1990) sono solo uno degli aspetti visibili della guerra ambientale mediante uso di armi elettromagnetiche, per il dominio del mondo. Il Muos in Sicilia, è uno dei 4 terminali terrestri di guerra planetaria: è scritto anche nelle dichiarazioni ufficiali e diplomatiche, come nel caso dell’ambasciata di Roma. Ma la gente in Italia non legge libri e giornali, figuriamoci testi strategici. 

L' US National Space Policy enuncia la volontà di negare agli avversari l’accesso allo spazio. Le dieci pagine declassificate del documento, contenenti le linee guida e gli obiettivi politico-economici, sulla base delle richieste militari, affermano che «gli Stati Uniti preserveranno i propri diritti, capacità e libertà d’azione nello spazio; e negheranno se necessario, agli avversari l’accesso allo spazio, se necessario» per impedire la messa in discussione del primato spaziale su cui si basa il primato tecnologico militare degli Stati Uniti. Insomma, una sorta di trasposizione nello spazio della National Security Strategy del 2002.

Di più, lo spazio è divenuto un nuovo medium di conduzione della guerra. La libertà di azione bellica nello spazio è tanto importante per gli affaristi d’oltre Atlantico, quanto lo è il potere aereo e marittimo. Da qui discende il rigetto da parte USA di qualsiasi nuovo trattato mirato a proibire il dispiegamento di armi nello spazio: «Gli Stati Uniti si opporranno allo sviluppo di nuovi regimi legali o altre restrizioni che cerchino di proibire o limitare l’accesso o l’uso dello spazio da parte degli Stati Uniti». 

Ecco qualche altro esempio documentato: già il Pentagon’s Fiscal Year (FY 07) del 2007, aveva stanziato circa un miliardo di dollari per programmi con capacità tecnologiche a doppio uso (civile e militare) impiegabili nel settore delle armi spaziali. L’introduzione di tecnologia duale rientra in una strategia di passaggio graduale all’armamento vero e proprio dello spazio. E poi, nel bilancio del Pentagono del 2008 esistono una serie di opzioni che hanno l’obiettivo di dare alle forze armate la possibilità di colpire dal cielo tutte le regioni del mondo.

Negli anni scorsi varie nazioni, tra le quali la Cina hanno chiesto nell’ambito delle Nazioni Unite l’apertura di negoziati finalizzati alla produzione di un trattato per il bando delle armi nello spazio, al fine di rafforzare quell’Outer Space Treaty del 1967 (proibisce il dispiegamento nello spazio di armi nucleari e altre armi di distruzione di massa). Ma gli USA si sono sempre astenuti nelle votazioni all’ONU su tale quesitone, e infine, nell’ottobre 2005, hanno votato contro una risoluzione che chiedeva il bando delle armi nello spazio.

La cosa più preoccupante per l’umanità è il definitivo arruolamento dello spazio nella macchina bellica statunitense. Infatti, è sul mantenimento della supremazia spaziale che gli USA possono assicurare - ancora per poco - l’attuale vantaggio tecnologico-militare, e procedere alla trasformazione delle proprie risorse belliche e di intelligence, secondo le linee guida della rivoluzione negli affari militari imbastita per conto terzi, da quel manichino oscuro di Obama.
  
Per chi non vuole osservare il cielo ormai infestato dai velivoli NATO che irrorano gran parte dell’Europa per rendere l’aria maggiormente elettroconduttiva, in modo da far funzionare ottimamente gli apparati tecnologici di guerra, allora consiglio la lettura di Vision for 2020, dell’US Space Command, già commentato tempo fa su questo diario internautico. 

Il modo migliore che il sistema di potere dominante utilizza quando le sue strategie infernali emergono alla luce del sole, è denigrare, gettare fango su chi avanza critiche docuemntate. Così si infiltrano i luoghi comuni nel senso comune della gente. L’uso della parola complottista da parte dei mass media e dei negazionisti dementi, denota proprio una simile dinamica. A rigor di logica e di vocabolario, il complottista non è colui che analizza certi crimini ma chi li ordisce e li realizza a danno dell’umanità.


riferimenti:












1 commento:

  1. a questo punto confidiamo in Putin perchè al di là dell'affrmazione personale: IL NEMICO DEL MIO NEMICO E' MIO AMICO. E preghiamo IDDIO che gli tenga la mano sulla testa onde sia saggio !!

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