19.7.13

STRAGE DI CAPACI E DI VIA D'AMELIO: REGIA DEI SERVIZI SEGRETI CIVILI ITALIANI







di Gianni Lannes


Scrivo ancora poche righe per far sapere (all'opinione pubblica, a chi di dovere e a chi ha ordinato queste stragi) e per non dimenticare! Un monito: il cancro mafioso risiede nello Stato eterodiretto dall'estero, in particolare nei servizi di "intelligence" e nella burocrazia ai vertici delle istituzioni. Altro che misteri. La chiave di lettura del Belpaese è l'inossidabile segreto di Stato, a copertura di nefandezze istituzionali di ogni genere.

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino fino a qualche istante prima di essere dilaniati dalle esplosioni del 23 maggio 1992, e del 19 luglio di 21 anni fa, erano sotto il controllo del Sisde (dall'ottobre 2007 denominato Aisi). 

Per la cronaca odierna: i servizi segreti attuali (Aisi e Aise) operano un costante monitoraggio, ossia spionaggio, per non dire altro, sulle attività della magistratura italiana, nonché di liberi cittadini e forze di polizia.

Soltanto il Servizio segreto civile era dettagliatamente al corrente degli spostamenti dei due magistrati. Cosa Nostra per quanto potente non aveva l'accesso a tali informazioni del più elevato livello di segretezza. Il piano di volo dell'aereo di Stato che portava Falcone da Roma a Palermo era noto soltanto al Sisde. 

A ben pensarci affiora una particolare similitudine con l'attentato ad Enrico Mattei nel 1962, con lo zampino dei servizi nostrani, come ha accertato l'accurata indagine del sostituto procuratore Vincenzo Calia. Proprio il 18 agosto 1992 il gip di Palermo decretava l'archiviazione del procedimento sostenendo incredibilmente che il giornalista Mauro De Mauro non poteva aver scoperto nulla in particolare sulla morte di Mattei, Invece De Mauro, incaricato dal regista Francesco Rosi di realizzare un'inchiesta riservata, aveva imbroccato la pista giusta che portava all'eminenza grigia di Cosa Nostra, ovvero all'avvocato Vito Guarrasi (classe 1914) che Mattei aveva rimosso da ogni incarico per conto dell'Eni in Sicilia. Infatti, il 20 settembre 1994, il giudice di Pavia autorizzava la riapertura delle indagini sul caso Mattei, trasmettendo alla Procura della Repubblica di Palermo gli atti riguardanti la scomparsa di Mauro De Mauro.

La soffiata all'organizzazione criminale sostenuta  dal Governo degli Stati Uniti d'America (a far data dal 1943) è giunta dalla cosiddetta Intelligence tricolore, che a Palermo a quell'epoca aveva una sede di copertura nel castello Utveggio. I due attentati stragistici hanno soprattutto una valenza simbolica destinata specificatamente all'opinione pubblica.

Certo, Cosa Nostra ha fatto il lavoro sporco, come sempre, ma la vera mafia, quella che conta per davvero, si annida nei palazzi del potere per conto terzi. Riina e Provenzano erano soltanto due capi criminali di feroce manovalanza, ma nient'altro. Come si spiega la latitanza indisturbata durata quasi mezzo secolo di questi due presunti capi dei capi? Quali autorità istituzionali hanno coperto questi delinquenti semi analfabeti?

All'epoca il direttore del Sisde era Alessandro Voci. Qualcuno ha mai accuratamente interrogato questo prefetto in merito alle due stragi di Stato? Come si spiegano i contatti diretti che, appunto, il Sisde aveva intessuto da tempo con i vertici di Cosa Nostra? Le organizzazioni criminali propriamente dette - Cosa Nostra, 'Ndrangheta, Camorra, eccetera - sono entità occulte dello Stato, ovviamente non riconosciute con un decreto formale. 

D'altronde, in Italia non c'è mai stata una lotta alla mafia, perché altrimenti il sistema di potere dominante per conto straniero crollerebbe in un baleno. In compenso abbondano i sedicenti esperti antimafia. In fondo, la parola d'ordine è coltivare il sottosviluppo con l'assistenzialismo e gli sprechi di denaro pubblico; così è stato dal 1861 ad oggi.

La piovra è stata imposta dagli "Alleati" allo Stato italiano con le clausole segrete dell'armistizio corto di Cassibile, e successivamente mediante le clausole segrete del Trattato di pace firmato a Parigi nel 1947. 

A capo del Sisde ritroviamo in seguito (dall'ottobre 2001 al dicembre 2006) anche il generale Mario Mori, e poi Franco Gabrielli (dal dicembre 2006 al giugno 2008) attuale numero uno della Protezione Civile.

Neppure il Comitato parlamentare di controllo, presieduto tra l'altro, anche da Rutelli e poi D'Alema, ha mai dato un'occhiata alle attività di quel periodo del Sisde, e nessun onorevole ha mai messo il naso nei suoi archivi occulti. Quando si dice l'attenzione democratica.

foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Per la cronaca: nel '92 era presidente del consiglio un certo Giulio Andreotti (un politicante organico alla mafia anche se il reato è prescritto, ha attestato la Cassazione), dimissionario dal 24 aprile 1992, a cui subentrò Giuliano Amato dal 28 giugno '92 (il ministro degli interni era un tale Nicola Mancino recentemente rinviato a giudizio con altri per la trattativa "Stato-mafia". L'ex ministro più recentemente era in contatto telefonico con il presidente Napolitano sulle contromisure per frenare le indagini dei magistrati a Palermo).

Il 2 giugno dell'anno 1992 approdava al largo di Civitavecchia il panfilo reale Britannia di proprietà Windsor, il casato reale dei mafiosi d'alto rango che raccoglie massonerie e poteri criminali di ogni genere a livello mondiale. In quell'occasione fu decisa e determinata la spoliazione d'Italia, alla presenza di alcuni boiardi italioti, in seguito premiati, per aver svenduto il patrimonio italiano. Il nome di Mario Draghi, a parte Amato, Ciampi, Prodi, Dini, vi dice qualcosa? Oggi tutti i parassiti della casta sono pupazzetti telecomandati: osservateli bene almeno in tv. 

Allargando lo sguardo geopolitico oltre l'orizzonte, a livello internazionale è l'anno della frantumazione decisiva della Jugoslavia, propugnata e realizzata in primis da Stati Uniti d'America e Germania (divide et impera).

A questo punto usate la logica e tirate le somme. Mi raccomando, padroni del vapore, evitate almeno la ricorrente retorica dei martiri. Dopo essere stati assassinati Falcone e Borsellino sono diventati degli eroi, santificati addirittura da chi - toghe ed ermellini compresi - quand'erano in vita li ha sempre ferocemente osteggiati.




5 commenti:

  1. Purtroppo quello che tu dici è reale. In America comandano le corporazioni, sono tutti al servizio del denaro, della trita ideologia "capitalistica", in Italia stanno attuando lo stesso fallimentare processo, senza possibilità di ribellione reale, l'Italia ha perso la guerra, quindi schiava dei "salvatori". Purtroppo tutti noi siamo vittime di un programma di marketing mondiale dove ci danno anche quello cui pensare senza possibilità di contrapporsi e chi lo fa è perché fa parte di quel programma di marketing. L'unica speranza che resta a questa umanità tutta è di ri-prendersi tutto ciò che è stato tolto iniziando dalla libertà di pensare senza essere usati da questa folle tecnologia che va ben oltre il controllo: "forma cretini intelligenti". Mi fermo qui perché sono sintetica e credo non ci sia molto altro da dire.
    Tu fai un ottimo lavoro cercando di far vedere come stanno realmente le cose, tu pensi, scavi, vai ben oltre l'ordinario dire.
    Saluti
    M.Capobianco

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  2. gli italiani non sono in grado di comprendere...

    le nostre parole rimangono inascoltate la maggior parte delle volte purtroppo

    lelamedispadaccinonero.blogspot.it

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  3. Come dar torto a Gianni, le mafie sono manovrate dalle elite anglo-americane almeno da 70 anni a questa parte, per tenere gli sventurati abitanti dello stivale in una condizione di perenne soggezione. Però il lavoro sporco non lo fanno solo i riina e i provenzano. Gli utili servitori di questo criminale sistema di potere sono foltissime schiere tra i nostri connazionali. In primis i servizi segreti nostrani, che certo si occupano della sicurezza dello stato, ma non è il nostro che gli sta a cuore. Poi i vertici delle istituzioni, palesemente affiliati ad organizzazioni schermo che rispondono agli interessi delle elite, non è vero, Napolitano, Monti, Letta, Draghi ecc.? Infine i media, la stampa, uno a caso, l'ultimo tra quelli lanciati nello show-business: Saviano, una creatura del gruppo Repubblica-L'Espresso, di proprietà di Carlo De Benedetti, cittadino svizzero per "convenienza fiscale" e membro del comitato dei 300, oltre che delle stesse arcinote organizzazioni schermo,

    (http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&ved=0CDYQFjAA&url=http%3A%2F%2Fimg560.imageshack.us%2Fimg560%2F4598%2Fthestoryofthecommitteeo.pdf&ei=U5TpUbihEYusPdnpgeAN&usg=AFQjCNGDo-8BZP6PvFg_udKihNuPB90aVg&sig2=AI9jb-r_jW42WeqdH8o7ow&bvm=bv.49478099,d.ZWU)

    Saviano, quando è ancora quasi sconosciuto fa capolino sul New York Times (uno tra i tanti quotidiani controllati dal MI6 britannico, il braccio armato occulto della corona inglese) che recensisce entusiasticamente il suo primo libro. Perchè? Cosa rende così utile e necessario per l'elite costruire dal nulla carriere luminose? Semplice: distrarre, fuorviare, manipolare l'opinione pubblica, con prime pagine di sciocchezze, contratti televisivi milionari per dispensare amenità sulle mafie, lauti diritti d'autore per imbonirci con storie di costume sui personaggi della criminalità organizzata (normalmente quella perdente o quella che latita, quasi mai quella in sella) pur di non scomodare MAI i veri mendanti delle stragi di stato e degli omicidi eccellenti e i reali padroni dell'intera filiera del traffico internazionale delle droghe. L'armamentario a disposizione delle elite è sconfinato e capace di coprire tutto lo spettro dell'opinione pubblica destinataria di uno scientifico lavaggio del cervello: dalla brutalità delle mafie, al gossip ributtante in onda a reti unificate a tutte le ore, ai tg inginocchiati ed ai servili programmi di approfondimento. Il disprezzo di questi agenti, a vario titolo impegnati dentro le istituzioni e fuori di esse per distruggere la patria, recitando ad ogni anniversario la loro indegna pantomima della commemorazione delle donne e degli uomini caduti per aver servito e creduto in quella patria, è legittimo.

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  4. Spiacente Nicoletta Forcheri, ma non vi è alcuna omissione nel testo a cui lei fa riferimento. In primis non sono di sinistra, né di destra o centro. Non sono etichettabile in alcun modo, è questo dovrebbe esserle noto. Quel fondo non è un'enciclopedia storica. Sono al corrente del lavoro del prefetto Mori in Sicilia, ma è altrettanto noto che ad un certo punto il medesimo fu stoppato dai vertici del fascismo e fu premiato con un seggio in Parlamento. E' risaputo che il fascismo era sostenuto principalmente dagli agrari che in Sicilia erano il vero potere mafioso. Lei probabilmente in buona fede omette, o forse non ricorda che in altri miei articoli o editoriali pubblicati su questo diario internautico, ho fatto preciso riferimento alla massoneria inglese dai tempi pre-annessione d'Italia. In ogni caso mi onoro di essere dalla ragione del torto e di chi non ha voce. Non mi interessano le polemiche sterili. Senza rancore, buon approfondimento e: SU LA TESTA!

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  5. il Fascismo sconfisse la mafia, perche' in una dittatura(votata) , il potere l hai gia' tutto, e non devi ricorrere a questi metodi subdoli di ricatto, dusando la mafia, il terrorismo neROsso, dell isis,la disccupazione, la svalutazione, la borsa,... ..... col Fascismo si doveva usare violenza, con la democrazia, il plagio,la truffa ed il ricatto!

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